Dolore ai polpacci: cause, rimedi e prevenzione
Il dolore ai polpacci è un sintomo di entità variabile – da moderato a invalidante, da circoscritto a diffuso – e può scaturire da molteplici cause: sia di tipo traumatologico che patologico. Potrebbe, inoltre, derivare dal coinvolgimento dei muscoli, così come dei tendini, dei vasi sanguigni o altro ancora.
Polpacci doloranti: le possibili cause
I dolori al polpaccio possono manifestarsi in maniere, condizioni e tempi differenti.
Dolore ai polpacci senza sforzo
Se il sintomo è indipendente da movimenti impropri o affaticamento, potrebbe trattarsi di:
- neuropatia diabetica, cioè la compromissione dei nervi periferici provocata dal diabete mellito (glicemia alta);
- debolezza muscolare localizzata, caratterizzata da un’ingente mancanza di forza negli arti inferiori quale genera cedimento muscolare, intorpidimento, difficoltà di movimento, fascicolazione e tremori;
- trombosi venosa profonda (TVP), che consiste nella formazione di coaguli di sangue (trombi) nelle vene profonde;
- vene varicose, ovvero le vene superficiali delle gambe troppo dilatate;
- sciatalgia, ossia l’irritazione del nervo sciatico che può irradiarsi lungo tutto l’arto inferiore.
A incidere fortemente su queste ultime due cause è proprio la sedentarietà, l’abitudine di rimanere in modo duraturo e ripetuto nella stessa posizione.
Dolore ai polpacci al risveglio
Se si ha la sensazione che il dolore sia più acuto nel momento in cui ci si alza al mattino, è probabile sia fascite plantare, l’infiammazione del legamento arcuato che attraversa la parte inferiore del piede e collega il tallone con le dita dei piedi.
Dolore ai polpacci di notte
Nei casi di dolore ai polpacci a riposo, prima o durante le ore di sonno, le cause potrebbero essere:
- crampi, dovuti a sforzo eccessivo, disidratazione, carenza di sali minerali (dovuta a carenze dietetiche o per un’aumentata perdita), insufficiente apporto di sangue ai muscoli, malfunzionamento dei nervi, il fatto che vengano di notte è dovuto principalmente allo stato fisiologico di recupero e ricostruzione che si innesca durante il riposo.
- sindrome delle gambe senza riposo (RLS), si tratta di un disturbo neurologico che – oltre al dolore unito talvolta a formicolio e prurito – si contraddistingue per l’impellente e irresistibile bisogno di muovere le gambe nel momento in cui ci si distende nel tentativo di rilassarsi.
Dolore ai polpacci a seguito di sforzo eccessivo o infortunio
Quando il disturbo è connesso ad attività fisica eccessivamente intensa o incidenti, è possibile che a causarlo siano:
- stiramento muscolare, eccessivo allungamento (senza rottura) delle fibre muscolari, oltre le possibilità del muscolo;
- strappo muscolare (detta anche distrazione), è una lesione che provoca la rottura delle fibre muscolari;
- infiammazione del tendine d’Achille (tendinopatia achillea), ovvero di quel tendine che collega i muscoli del polpaccio all’osso del tallone;
- claudicatio intermittens vascolare (zoppia intermittente), è provocata da un’arteriopatia degli arti inferiori, ossia da una riduzione di calibro (stenosi) delle arterie; si manifesta dopo uno sforzo piuttosto prolungato.
Male ai polpacci: altre 10 cause comuni
Tra le cause si annoverano anche:
- cisti di Baker;
- discopatia;
- fibromialgia;
- flebite;
- sclerosi multipla;
- artrite reumatoide;
- patologie della tiroide;
- assunzione di farmaci (come diuretici e statine);
- obesità e sovrappeso;
- contrattura muscolare.
Dolori ai polpacci: quando rivolgersi al medico?
È bene precisare che, data la numerosità delle variabili che coinvolge il dolore ai polpacci, gli elenchi delle cause appena vagliati non possono essere esaustivi. In caso di sintomi sospetti o persistenti, si consiglia pertanto di consultare tempestivamente il medico. In particolar modo nei casi di:
- impossibilità a deambulare;
- estremo gonfiore o edema;
- arrossamento e presenza di rigonfiamenti sottocutanei con sensazione di calore;
Può essere necessario un trattamento medico d’emergenza in presenza di:
- febbre alta;
- gamba pallida o fredda al tatto;
- perdita di sensibilità all’arto.
Dolore al polpaccio: i rimedi
Per alleviare il dolore al polpaccio è opportuno dapprima indagare l’origine. Qualora si tratti della conseguenza di una lesione o di un sovraccarico, è utile adottare il cosiddetto protocollo PRICE, quale prevede:
- Protection (protezione), applicare un bendaggio, una stecca o un immobilizzatore attorno all’area dolente per proteggere la lesione e permettere ai muscoli di riposare;
- Rest (riposo), evitare di mettere sotto sforzo il muscolo del polpaccio;
- Ice (ghiaccio), applicare un impacco di ghiaccio avvolto in un panno (e non direttamente a contatto con la pelle) per 10-15 minuti, più volte al giorno, al fine di ridurre l’infiammazione;
- Compression (compressione), fasciare il polpaccio con una benda elastica o indossare una calza a compressione per ridurre l’eventuale gonfiore;
- Elevation (elevazione), almeno nei primi giorni, sollevare la gamba più in alto rispetto al cuore in modo da favorire il ritorno venoso.
I trattamenti fisioterapici
Nel caso in cui il dolore al polpaccio provenga da contratture, strappi e stiramenti muscolari, ma anche da fascite plantare, sciatalgia, tendiniti o artriti, la fisioterapia può essere d’aiuto. Nello specifico, mediante i seguenti tipi di trattamento:
- stretching, particolarmente utile per i dolori da sovraccarico, mira a elasticizzare le fasce muscolari;
- ionoforesi, efficace nell’alleviare infiammazioni e traumi sia muscolari che ossei, è una tecnica di elettroterapia che prevede la somministrazione di un farmaco per via transcutanea sfruttando una corrente continua;
- ultrasuonoterapia, quale – grazie a onde sonore ad alta frequenza – è in grado di ridurre il dolore e il gonfiore e di sollecitare la rigenerazione cellulare;
- tecarterapia, tecnica elettromedicale che permette un rapido recupero da traumi e malattie infiammatorie;
- kinesio taping, un trattamento impiegato specialmente per le tendiniti, le lesioni muscolari e il dolore da affaticamento, è in grado di normalizzare tono e distensione muscolare e aumentare la circolazione linfatica e sanguigna.
A seconda della causa scaturente, altre forme di dolore al polpaccio possono essere trattate con farmaci o diverse procedure mediche.
Dolori ai polpacci da allenamento: come prevenirli
Per scongiurare il rischio di traumi e del cosiddetto DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness), letteralmente “indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata” – una diffusa complicanza sportiva elencata tra le cause di dolore ai polpacci – si consiglia di:
- effettuare un buon riscaldamento muscolare;
- aumentare gradualmente l’intensità degli allenamenti;
- calcolare e ricalcolare periodicamente i tempi di recupero tra le sessioni;
- eseguire esercizi di stretching sia prima che dopo l’attività fisica per rilassare i muscoli in tensione;
- idratarsi per scampare crampi e contratture;
- assicurarsi il giusto apporto di sali minerali, soprattutto magnesio e potassio;
- indossare scarpe adeguate, per evitare disordini posturali e/o movimenti impropri;
- terminare l’attività sportiva con il defaticamento, ovvero quella pratica volta a ricondurre il corpo a un ottimale stato di riposo.