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Metatarsalgia

Metatarsalgia: ecco cos’è e come trattarla

Metatarsalgia: cos’è

La metatarsalgia è una condizione dolorosa, di natura infiammatoria, localizzata a livello dell’avampiede, nello specifico: in corrispondenza delle ossa metatarsali.

Le ossa metatarsali (o metatarsi) sono 5 ossa lunghe, disposte parallelamente l’una all’altra, alla cui estremità si articolano le falangi (ossia le dita dei piedi).

Metatarsalgia: cause

A seconda della causa scatenante, la metatarsalgia può essere classificata in:

1. metatarsalgia biomeccanica, quando è dovuta a una scorretta distribuzione del carico sul piede, il che accade: 

  • nei casi di deformità strutturali (come il piede cavo, il dito a martello o l’alluce valgo) che ne alterano la funzionalità; 
  • nei casi di uso prolungato di determinate calzature (come le scarpe col tacco o gli scarpini sportivi); 
  • nei casi di obesità e sovrappeso;
  • quando si assumono posizioni antalgiche, ovvero quelle posizioni che il corpo assume di riflesso per evitare o mitigare il dolore in una o più parti (come nei casi di fratture da stress ai piedi, distorsione di caviglia o tendinopatia achillea) e che a lungo andare generano disordini posturali.

2. metatarsalgia non biomeccanica, quando all’origine vi è una patologia sistemica, come l’artrite reumatoide o la gotta (malattie infiammatorie delle articolazioni);

3. metatarsalgia neurogena, quando coinvolge il sistema nervoso, come nel caso del neuroma di Morton (con cui si descrive la compressione nervosa e il conseguente ispessimento del nervo interdigitale) o il diabete (quale provoca la degenerazione delle terminazioni nervose che giungono fino ai piedi).

La metatarsalgia è, nella maggior parte dei casi, il risultato di un concorso tra queste diverse cause. 

Metatarsalgia: sintomi

Il sintomo tipico della metatarsalgia è il dolore a livello dell’avampiede, descritto dai pazienti come dolore sotto il piede. Può essere di intensità variabile, acuto, sordo o bruciante, e tende a peggiorare dopo: una corsa, lunghe camminate o lunghi tempi di permanenza in posizione eretta.

Al dolore spesso di accompagnano:

  • formicolio;
  • intorpidimento alle dita dei piedi;
  • sensazione di scossa elettrica (quando coinvolti i nervi).

Metatarsalgia: rimedi

La metatarsalgia viene di norma trattata con terapia conservativa, quale prevede:

  • riposo;
  • applicazione di impacchi di ghiaccio, 4-5 volte al giorno, per un massimo di 20 minuti per volta;
  • elevazione dell’arto sofferente, per ridurre lo stress a carico dell’arto e favorire il ritorno venoso;
  • assunzione di antidolorifici e antinfiammatori al bisogno, sotto stretto controllo medico;
  • uso di plantari ortopedici, così da correggere l’eventuale deformità e garantire un appoggio salutare del piede;
  • cura delle patologie e delle condizioni favorenti, come l’artrite reumatoide o la gotta ma anche l’obesità e il sovrappeso;
  • fisioterapia, comprendente (nella prima fase, per ridurre dolore e infiammazione) tecarterapialaserterapia e ultrasuonoterapia, e (successivamente, per riequilibrare la distribuzione del carico) rieducazione posturale