Cervicale e stomaco: qual è la connessione?
Cervicale e stomaco: una connessione bidirezionale
La correlazione tra problemi cervicali e disturbi gastroesofagei è un fenomeno complesso, che si manifesta attraverso meccanismi anatomici e neurologici interconnessi. L’influenza è a doppio senso: è possibile che disfunzioni cervicali causino problemi digestivi, e – viceversa – è altrettanto possibile che disturbi gastroesofagei possano riflettersi sulla colonna cervicale, generando dolore e tensione muscolare.
Dalla cervicale allo stomaco: il nervo vago
La connessione tra il tratto cervicale (costituito dalle prime sette vertebre della colonna vertebrale, C1-C7) e il sistema digestivo parte dall’anatomia del nervo vago, uno dei nervi cranici più lunghi del corpo umano. Esso origina nel tronco encefalico, attraversa il collo passando vicino alla colonna cervicale e raggiunge il torace e l’addome, innervando diversi organi, tra cui stomaco, intestino, cuore e polmoni.
La compressone o l’irritazione del nervo vago può causare disfunzioni nella trasmissione degli impulsi nervosi che regolano la digestione, tra cui la motilità gastrica, la produzione di succhi digestivi e la peristalsi intestinale. E a causare la compressione o l’irritazione del nervo vago possono essere:
- l’instabilità cervicale, come, ad esempio, una mal rotazione della vertebra C2;
- le ernie cervicali;
- la protrusione cervicale, deformazione della parte esterna di un disco intervertebrale cervicale;
- i traumi cervicali, come il colpo di frusta;
- la postura scorretta del tratto cervicale, come l’abitudine all’eccessiva protrusione del collo in avanti per studio o lavoro.
Dalla cervicale allo stomaco: il diaframma
La cervicale e il diaframma sono strettamente collegati a livello biomeccanico. E tale collegamento è sia di tipo nervoso che muscolare.
A mediare la connessione nervosa è il nervo frenico, che origina tra le vertebre cervicali C3, C4 e C5 e innerva il diaframma, principale muscolo della respirazione. Quando vi è una disfunzione a livello cervicale — tensione cervicale, lesione muscolare — il nervo frenico può risentirne, influenzando l’efficienza del diaframma nella respirazione.
A mediare la connessione muscolare, invece, sono: lo sternocleidomastoideo e i muscoli scaleni. Questi muscoli collegano la base del cranio, il collo e le costole superiori e assistono il diaframma nel processo respiratorio. Quando questi si irrigidiscono – a causa di posture scorrette, contratture o altri disturbi a carico del tratto cervicale – possono influenzare il movimento del torace e limitare la piena espansione del diaframma. La compromissione della respirazione diaframmatica, a sua volta, influisce sulla pressione intra-addominale, alterando la peristalsi e la motilità gastrica, generando disfunzioni digestive come:
- rallentamento della digestione (dispepsia);
- alterazione della secrezione di acido gastrico, quale porta a reflusso gastro-esofageo;
- nausea.
Dallo stomaco alla cervicale: il riflesso viscerosomatico
I disturbi dell’apparato gastroesofageo (come il reflusso, la gastrite, l’ulcera, la sindrome dell’intestino irritabile) possono influire sulla zona cervicale attraverso il riflesso viscerosomatico, una connessione neurologica che collega gli organi interni ai muscoli scheletrici e alla colonna vertebrale.
Quando l’apparato gastroesofageo è irritato o infiammato, i segnali nervosi trasmessi dal sistema nervoso enterico possono attivare riflessi che provocano contratture muscolari e tensione cervicale.
Dallo stomaco alla cervicale: il nervo frenico e il nervo vago
L’infiammazione o l’irritazione cronica dell’esofago, tipica del reflusso gastroesofageo, può creare una risposta a livello:
- del nervo frenico, che controlla il diaframma e influisce anche sulla tensione muscolare nella parte alta del tronco, compreso il collo;
- del nervo vago, che svolge un ruolo essenziale nella regolazione del tono muscolare e della postura.
Quando lo stomaco o l’esofago sono irritati, i segnali nervosi vengono trasmessi ai muscoli del collo e delle spalle, provocando:
- contratture dei muscoli cervicali;
- cervicalgia;
- cefalea tensiva.
Cervicale e stomaco: gli approcci terapeutici
Per trattare efficacemente questa correlazione bidirezionale, è essenziale un approccio terapeutico multilivello. Le terapie più efficaci combinano interventi su entrambi i fronti, affrontando sia la causa cervicale sia quella gastroesofagea. Tra le principali opzioni, si annoverano:
- rieducazione posturale, per il ripristino dell’equilibrio muscolo-scheletrico, che a sua volta agirà su tensioni e dolori cervicali e disfunzioni gastrointestinali;
- terapia manuale viscerale, tecnica di manipolazione non invasiva utile a ripristinare la fisiologica mobilità sia degli organi dell’apparato gastrointestinale;
- ginnastica respiratoria, i cui esercizi sono in grado di agire sul diaframma bloccato (da fattori posturali o gastrici) e così alleviare la cervicalgia e al contempo contrastare le disfunzioni di stomaco e intestino;
- rilassamento muscolare, tecnica di training autogeno in grado di ridurre le tensioni muscolari e migliorare il funzionamento del nervo vago.