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Cervicale e vertigine

Cervicale e vertigine: esiste un nesso?

Cervicale e vertigine: esaminiamo le origini storiche di questa connessione, le teorie mediche che ne derivano, la complessità della diagnosi e la terapia per  curarla e/o gestirla.

Cervicale e vertigine: all’origine della relazione

Nel 1950, per la prima volta, si teorizzò l’esistenza di un legame di causa-effetto tra i disturbi dell’equilibrio e vari tipi di disfunzioni (patologiche o traumatiche) alle vertebre cervicali. Ryan e Cope furono i primi a definirla sindrome e dargli il nome di “vertigine cervicale”. Più tardi si si diffusero anche i termini:

  • sbandamento cervicale, preferendo al significato di vertigine – intesa come la percezione di uno spostamento del corpo rispetto all’ambiente o viceversa – quello di instabilità;
  • vertigine propriocettiva, definibile come l’incapacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio;
  • vertigine cervicogenica, che descrive quel tipico giramento di testa innescato da movimenti o posizioni del capo e del collo.

Tuttavia, da allora, nonostante la frequente concomitanza tra cervicalgia e vertigini, non si è arrivati a confermare l’esistenza di un collegamento diretto; ancora oggi, non c’è unanimità nella visione di questa sindrome.

Vertigine cervicale: cause

Le cause sottostanti le vertigini da cervicale potrebbero essere:

  • lesioni traumatiche con colpo di frusta;
  • errate posture, quali provocano tensione cervicale e conseguenti limitazioni della motilità della testa;
  • artrosi cervicale;
  • protrusione cervicale;
  • ernia del disco cervicale;
  • disfunzione arteriosa cervicale;
  • lacerazioni delle fibre muscolari.

Vertigini da cervicale: sintomi

Le vertigini cervicali, solitamente, si manifestano a seguito di una rotazione o inclinazione improvvisa della testa, anche se minima (come uno starnuto). I segnali tipici di una vertigine cervicale, quale può durare da qualche minuto a qualche ora, sono:

  • senso di sbandamento e intontimento;
  • mancanza di equilibrio;
  • perdita di coordinazione;
  • mal di testa;
  • mal d’orecchio;
  • ronzio nelle orecchie;
  • nausea;
  • vomito;
  • difficoltà di concentrazione.

Cervicale e vertigine: diagnosi

Non esistono esami diagnostici di riferimento per l’identificazione della vertigine cervicale. Alla diagnosi, in genere, ci si arriva in presenza di trauma o dolore al collo associati a sintomi di vertigine per cui siano state escluse altre cause.

Un gran numero di condizioni può dare sintomi simili alla vertigine cervicale. Non di rado, infatti, in mancanza di approfondimenti, viene confusa con la vertigine posizionale benigna o con la labirintite. Si consiglia, pertanto un approccio di tipo multidisciplinare che coinvolte diverse figure specialistiche:

  • otorinolaringoiatra, per la valutazione di patologie dell’orecchio, sede dell’equilibrio;
  • neurologo, per escludere potenziali cause centrali di vertigine;
  • cardiologo, per escludere cause legate all’afflusso di sangue al cervello;
  • ortopedico, per valutare possibili problemi di natura cervicale.

Vertigini da cervicale: rimedi

Se la vertigine è provocata da disturbi a carico del tratto cervicale, il trattamento è conservativo e si traduce in un percorso di fisioterapia che abbraccia tecniche sia manuali che strumentali, ovvero:

  • rieducazione posturale, per potenziare la flessibilità, la tonicità e la forza muscolare ed educare alle posture corrette e alla coordinazione generale;
  • stretching, per distendere e allungare i muscoli retratti e sciogliere le contratture;
  • tecarterapia, per ridurre lo stato infiammatorio e migliorare la mobilità di testa, collo e spalle.