Femore rotto: ecco come intervenire
Con femore rotto si intende propriamente la frattura del femore, un evento che può verificarsi a tutte le età. Generalmente, nei giovani accade per urti e traumi violenti, negli anziani per via di una progressiva degenerazione della struttura ossea.
Il femore: cenni di anatomia
Il femore è il più lungo e robusto osso del corpo umano, situato nella parte superiore della gamba. Conosciuto anche come osso della coscia, il femore è cruciale per sostenere il peso corporeo e facilitare i movimenti articolari dell’anca e del ginocchio.
Il femore è costituito da:
- due estremità, dette epifisi:
- l’estremità superiore (epifisi prossimale) presenta una testa che ha la forma di un’emisfera si articola con l’acetabolo dell’osso iliacoper formare l’articolazione dell’anca (o articolazione coxofermorale) e un collo, di forma cilindrica, lungo circa 5 centimetri;
- l’estremità inferiore (epifisi distale) presenta due grandi condili e si articola con la tibia per formare l’articolazione femoro-tibiale e con la rotula per formare l’articolazione femoro-rotulea.
- una parte centrale allungata, detta corpo o diafisi;
- due trocanteri (grande e piccolo), ovvero due prominenze ossee piuttosto pronunciate
Frattura del femore: classificazione
Le fratture del femore sono classificate in base a:
- età del paziente, fratture dell’anziano o del giovane;
- caratteristiche della frattura, frattura composta se i segmenti ossei restano nella loro sede naturale, frattura scomposta se i segmenti ossei perdono il loro allineamento e sono dislocati;
- posizione della frattura, tra le più comuni si annoverano le fratture intertrocanteriche, le fratture del collo del femore, le fratture subtrocanteriche e le fratture del grande trocantere;
- modello della frattura, ossia la direzione assunta dalla lesione (trasversale, longitudinale o al centro).
Femore rotto: cause
Le cause delle fratture del femore includono:
- infortuni, come incidenti automobilistici, cadute da altezze considerevoli e traumi sportivi (più rari);
- condizioni patologiche che minano la massa e l’elasticità ossea provocando le cosiddette fratture da stress, come l’osteoporosi, infezioni, tumori, malnutrizione o anoressia.
Femore rotto: sintomi
La frattura del femore si manifesta con una serie di sintomi riconoscibili, tra cui:
- dolore intenso localizzato o irradiato a inguine e ginocchio;
- gonfiore ed ematomi;
- impossibilità di sostenere il peso sull’arto inferiore colpito;
- deformità anatomica evidente.
Femore rotto: l’intervento chirurgico
Il trattamento primario per una frattura del femore è, nel 90% dei casi, l’intervento chirurgico. L’operazione è utile a stabilizzare e allineare accuratamente la frattura utilizzando dispositivi di fissazione interna, i quali possono essere – in base alla posizione e alle caratteristiche della frattura – chiodi intramidollari, piastre metalliche o protesi.
Femore rotto: la riabilitazione
Per il recupero completo e il ripristino delle funzioni muscolo-scheletriche a seguito di una frattura del femore risulta fondamentale la riabilitazione fisioterapica. Una volta effettuata una valutazione del paziente, finalizzata a determinare le condizioni fisiche post-intervento o in assenza di intervento – ovvero il grado di dolore, la mobilità articolare e muscolare, nonché l’eventuale presenza di complicanze – si procede alla stesura del percorso personalizzato, di tipo graduale, generalmente diviso in tre fasi distinte.
Fase iniziale
In questa prima fase, si prevedono:
- controllo del dolore e gonfiore, attraverso terapie farmacologiche e tecniche di gestione del dolore, così da consentire al paziente di partecipare più attivamente alla riabilitazione;
- mobilizzazione precoce, ciò può coinvolgere il sollevamento controllato del paziente dal letto, il trasferimento su una sedia e la gestione dei primi tentativi di carico sul femore;
Fase intermedia
In questa seconda fase, il paziente viene supportato nell’esecuzione di:
- spostamenti con dispositivi ausiliari, come stampelle o deambulatori per sostenere il peso corporeo.
- esercizi di forza e flessibilità, per ripristinare la funzionalità muscolare e articolare di coscia e anca;
Fase avanzata
In questa terza e ultima fase, si eseguono:
- esercizi di coordinazione, per migliorare il controllo motorio, tra cui esercizi di propriocezione, esercizi di marcia con altezza e direzione differenziata, esercizi di agilità (con i coni o le corde), esercizi di equilibrio (con la plancia o la palla fitness) e circuiti a ostacoli;
- esercizi funzionali, che riflettono le attività e le esigenze specifiche del paziente nella vita quotidiana (come salire e scendere le scale, camminare su terreni di varia consistenza).
Durante tutto il processo di riabilitazione, il progresso del paziente viene monitorato attentamente. Eventuali ostacoli o sintomi sono affrontati tempestivamente per adattare il programma di riabilitazione in modo ottimale. I tempi di recupero per la frattura del femore sono, solitamente, abbastanza lunghi, ad ogni modo variano in base alla gravità della frattura, all’età del paziente e ad altri fattori individuali.