Lesione muscolare: tutto, dall’origine alla prevenzione
La lesione muscolare è molto frequente nello sport, la sua incidenza varia tra il 10 e il 55%. Ma l’attività fisica non è la sola causa.
Lesione muscolare: cos’è?
La lesione muscolare è un infortunio a carico della struttura della fibra muscolare. Può coinvolgere qualsiasi muscolo del corpo umano.
Tipi e livelli di gravità
La lesione muscolare può essere di tre tipi:
- contrattura muscolare (definita anche lesione di grado zero), è caratterizzata dall’assenza di vere e proprie lesioni anatomiche, è dovuta per lo più a uno stato di stress muscolare con modificazioni metaboliche;
- stiramento muscolare o elongazione, è una distensione brusca ed eccessiva delle fibre di un muscolo;
- strappo muscolare o distrazione, causa la rottura delle fibre che compongono il muscolo.
Lo strappo, a sua volta, sulla base del numero di fibre coinvolte, viene classificato in 3 diversi stadi di gravità:
- lesione di primo grado, quale interessa solo poche fibre muscolari (meno del 5%).
- lesione di secondo grado, descrive la lacerazione di uno o più fasci muscolari, che comunque coinvolge meno di ¾ dell’intera superficie.
- lesione di terzo grado, implica una separazione del ventre muscolare, quale può essere parziale (almeno ¾) o totale.
Lesione muscolare: le cause
Le lesioni muscolari possono essere provocate da 2 diversi tipi di trauma muscolare:
- trauma diretto, generato da dall’azione di una forza esterna che agisce sul muscolo (frequente negli sport di contatto come il calcio o il rugby);
- trauma indiretto, dovuto a un movimento superiore alle possibilità del muscolo o una troppo rapida contrazione (diffuso negli sport individuali come il tennis e l’atletica leggera).
Fattori predisponenti
Tra i fattori di rischio dei traumi muscolari, che siano di natura diretta o indiretta, si annoverano:
- mancato o scarso allenamento;
- inadeguato riscaldamento prima della prestazione sportiva;
- affaticamento muscolare;
- problematiche di natura articolare;
- squilibri posturali o dell’equilibrio;
- movimenti scorretti (allungamento repentino e violento o contrazione veloce e massimale);
- carenza di sodio, magnesio e potassio;
- calzature non consone;
- terreno di gioco/allenamento inidoneo.
- elevata umidità;
- bassa temperatura esterna.
Lesione muscolare: i sintomi
Sintomi della contrattura muscolare
Un muscolo contratto produce:
- dolore modesto e diffuso;
- aumento patologico del tono muscolare (ipertonia);
- mancanza di elasticità muscolare;
- tensione e rigidità;
- limitazione nei movimenti che coinvolgono il muscolo interessato.
Sintomi dello stiramento muscolare
Un muscolo stirato provoca:
- dolore acuto;
- gonfiore (edema) nei tessuti vicini al muscolo;
- arrossamento;
- ematoma;
- limitazione nel movimento;
- deficit di forza;
- rigidità muscolare;
- indolenzimento.
Sintomi dello strappo muscolare
Un muscolo lacerato, oltre a edema, ematoma e rigidità muscolare (come negli altri tipi di lesione) si contraddistingue per:
- dolore acuto, di intensità proporzionale al numero delle fibre muscolari coinvolte.
- impotenza funzionale, da parziale a completa, in base al grado di distrazione;
- avvallamento del muscolo, percepibile alla palpazione (evidente per lo più nei casi di strappo muscolare di terzo grado).
Lesione muscolare: i rimedi
Cosa fare e cosa non fare
Nelle prime ore successive alla contrattura, è utile:
- applicare degli impacchi caldi, quali agiscono da vasodilatatori favorendo l’apporto di sangue e nutrienti ai muscoli;
- evitare il ghiaccio.
Nell’immediato, per stiramenti e strappi è invece opportuno applicare il protocollo R.I.C.E.;
- Rest (riposo);
- Ice (ghiaccio) più volte al giorno;
- Compression (compressione) sotto forma di fasciatura.
- Elevation (elevazione), tenere il muscolo leso al di sopra del livello del cuore per facilitare il ritorno venoso;
Dopodiché si consiglia di:
- evitare qualunque forma di calore (massaggi, pomate, ecc.);
- evitare di fare stretching, se non sotto la supervisione di personale qualificato;
- rivolgersi a un medico specializzato e sottoporsi a esami strumentali per valutare la reale entità del danno.
Terapie per le contratture muscolari
In caso di contrattura muscolare, generalmente, si prevedono i seguenti trattamenti di fisioterapia:
- massaggio decontratturante, una forma di manipolazione finalizzata a sciogliere le tensioni muscolari, ridurre l’ipertonia e aumentare l’afflusso di sangue e ossigeno ai tessuti;
- kinesio taping, un tipo di terapia che sfrutta la trazione di bende adesive ed elastiche poste sulla fascia muscolare dolente allo scopo di inibire sovraccarico e tensione muscolare;
- tecarterapia, un trattamento elettromedicale con un effetto antiinfiammatorio e antidolorifico.
Terapie per gli stiramenti muscolari
Gli stiramenti muscolari, di norma, vengono trattati con uno o più cicli di:
- TENS (stimolazione nervosa elettrica transcutanea), tecnica in grado di ridurre la percezione del dolore;
- ultrasuonoterapia, metodo fisioterapico che sfrutta le onde acustiche ad alta frequenza per riassorbire gli edemi e alleviare il dolore.
Terapie per gli strappi muscolari
Le lesioni muscolari totali, ovvero quelle che implicano la rottura di un significativo quantitativo di fibre muscolari e una completa perdita funzionale del muscolo, possono richiedere una riparazione chirurgica. All’intervento si associano, solitamente, delle iniezioni di plasma (PRP), al fine di accelerare la rigenerazione del tessuto muscolare danneggiato.
Per gli stappi muscolari meno gravi e la riabilitazione post-operatoria delle lesioni di terzo grado, la prassi prevede:
- tecarterapia, utile, in questi casi, per accelerare la cicatrizzazione e restituire integrità al muscolo;
- laserterapia, trattamento che sfrutta l’energia luminosa emessa da un laser; ha proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, biostimolanti e antalgiche (che elimina o attenua il dolore);
- onde d’urto, approccio fisioterapico che si avvale di forti impulsi pressori sulla cute, i quali stimolando i processi riparativi.
Lesione muscolare: i tempi di recupero
I tempi di recupero dipendono dal tipo e dall’estensione del danno muscolare. Eseguite correttamente le terapie e le raccomandazioni sopra descritte, in linea semplificativa, si potrebbe dire che per guarire:
- da una contrattura, normalmente sono sufficienti 3-7 giorni;
- da uno stiramento, in media, servono almeno 15-25 giorni;
- da uno strappo di primo grado, di norma, bastano 1-2 settimane;
- da uno strappo di secondo grado, occorrono fino a 30 giorni, al termine dei quali serve un nuovo esame ecografico prima di riprendere l’attività;
- da uno strappo di terzo grado, sono necessari dai 3 fino ai 6 mesi, in particolar modo se si è dovuto intervenire chirurgicamente.
Contratture, stiramenti e strappi: come prevenirli
Ecco alcuni consigli per scongiurare il rischio di incorrere in qualsiasi forma di lesione muscolare:
- eseguire sempre un adeguato riscaldamento e allungamento muscolare;
- commisurare lo sforzo fisico alla propria preparazione atletica;
- assicurarsi che non via sia sovraccarico funzionale dei muscoli (condizione dovuta alla ripetizione di movimenti specifici con eccessiva frequenza eccessiva e/o con elevata intensità, tale da determinare l’insorgenza di microtraumi);
- rispettare i tempi di recupero;
- evitare movimenti bruschi;
- svolgere gli esercizi di sollevamento con particolare attenzione;
- valutare l’adeguatezza del terreno in funzione dell’attività da praticare;
- mantenere la giusta temperatura corporea grazie all’uso di indumenti termici e/o pomate riscaldanti;
- indossare calzature idonee all’attività sportiva;
- correggere eventuali squilibri posturali con l’aiuto di tutori o plantari ortopedici;
- mantenere una sufficiente idratazione e un giusto apporto di vitamine e sali minerali;
- fare stretching al termine della sessione sportiva.