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Mal di testa dopo mangiato

Mal di testa dopo mangiato: origini e trattamenti

Mal di testa dopo mangiato: cos’è

Il mal di testa dopo mangiato, o cefalea post-prandiale, è un tipo di cefalea che si manifesta subito dopo o durante il pasto. Sebbene i mal di testa occasionali siano comuni e spesso benigni, quando questi si verificano regolarmente dopo aver mangiato, possono essere segno di un disturbo sottostante.

Mal di testa dopo mangiato: cause

Le cause del mal di testa post-prandiale possono essere molteplici; analizziamo le più comuni.

1. Fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue

  • L’ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue) può verificarsi dopo aver mangiato, specialmente nei pazienti diabetici o in chi ha una cattiva gestione glicemica. I cambiamenti repentini nei livelli di glucosio possono innescare il mal di testa.
  • L’iperglicemia (alti livelli di zucchero nel sangue) può provocare cefalee, in particolare in persone con diabete non controllato.

2. Sensibilità alimentari o intolleranze

  • Le intolleranze alimentari, come quella al lattosio o al glutine, possono provocare mal di testa come risposta a un’infiammazione intestinale.
  • Gli alimenti ricchi di istamina, se assunti in grande quantità, possono provocare dei sintomisimili a quelli di un’allergia alimentare, tra cui il mal di testa. L’esempio più caratteristico di cibo ricco di istamina e per questo problematico è quello del pesce conservato troppo a lungo e/o in maniera inopportuna (come tonno, sgombro, aggiunga, ecc.) ma è contenuta anche nel vino rosso, in alcuni formaggi, negli spinaci, nei pomodori, nella birra e in generale nei cibi fermentati.
  • Le bevande alcoliche, se consumate in dose massiccia, provocano una combinazione di fattori come disidratazione, infiammazione, squilibri elettrolitici e metabolici e, quindi, mal di testa.

3. Digestione lenta o problemi gastrointestinali

  • La difficoltà a digerire (dispepsia) porta a una riduzione del flusso sanguigno al cervello, poiché il corpo concentra l’energia sul tratto digestivo, ciò può provocare cefalee.
  • Il reflusso gastroesofageo, accompagnato da bruciore di stomaco e mal di testa, è un’altra possibile causa.

4. Disidratazione

  • Il consumo insufficiente di acqua può generare una riduzione del volume sanguigno, un aumento della produzione di vasopressina (ormone antidiuretico), una costrizione delle meningi, tensione muscolare e affaticamento: tutti questi fattori possono scatenare il mal di testa.
  • Il consumo eccessivo si alimenti ad alto contenuto di sale aumenta la richiesta di liquidi per mantenere l’equilibrio elettrolitico, se non soddisfatta si potrebbe avvertire mal di testa.

5. Disturbi mandibolari e postura

  • La malocclusione, il disallineamento e l’infiammazione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), la mandibola storta, la mandibola che scricchiola creano, durante il pasto, difficoltà di masticazione e deglutizione che a loro volta generano cefalea.
  • Il dolore e la tensione derivanti dai disturbi mandibolari, inoltre, costringono il corpo ad assumere posizioni compensative, provocando squilibri posturali, che a loro volta portano a mal di testa di tipo tensivo (per approfondire: “Denti e postura: qual è la relazione?”). 

Mal di testa dopo mangiato: sintomi correlati

La cefalea post-prandiale può coinvolgere diffusamente tutto il cranio o un solo lato della testa (emicrania); può essere sordo o pulsante, lieve o severo; può comparire immediatamente dopo il pasto o entro poche ore. 

Al mal di testa non è raro che si accompagnino altri sintomi, tra i più comuni:

  • nausea o vomito, frequenti in caso di intolleranze alimentari;
  • vertigini o senso di stordimento, specialmente se il mal di testa è legato a cali glicemici;
  • affaticamento;
  • tensione cervicale, in particolare in presenza di disturbi mandibolari.

Mal di testa dopo mangiato: rimedi

Il modo in cui trattare il mal di testa post-prandiale dipende dalla causa scatenante. Motivo per cui, per una diagnosi certa e un piano terapeutico adeguato si consiglia sempre di consultare il medico.

Qui, seguono, quindi, raccomandazioni circa quelle condizioni primarie trattabili mediante terapie fisioterapiche. 

Se l’origine è connessa a questioni digestive, si consiglia di sottoporsi a terapia manuale viscerale, per ripristinare la fisiologica mobilità sia degli organi dell’apparato gastrointestinale, sia dei loro tessuti connettivi.

Se, invece, la causa è da imputare ai disturbi mandibolari e agli squilibri posturali (condizioni connesse e vicendevolmente influenzate), si raccomanda:

  • rieducazione posturale, per scogliere la tensione delle catene muscolari che dalla mandibola discendono sul rachide cervicale, riallineare colonna, spalle e bacino, potenziare il tono muscolare, correggere le posture scorrette ed educare alle posture corrette in ogni circostanza della quotidianità.
  • fisioterapia temporo-mandibolareper riallineare l’ATM attraverso massaggi muscolari, mobilizzazioni articolari, manipolazioni e rilascio miofasciale.