Meniscosi: di cosa si tratta e come si cura?
Meniscosi: cos’è
La meniscosi è il risultato di un processo degenerativo del menisco. È una condizione cronica progressiva che espone il menisco, già indebolito e frammentato e quindi più vulnerabile, a una maggior incidenza di lesioni traumatiche.
Anatomia del menisco
Il menisco è una struttura fribro-cartilaginea a forma di semiluna facente parte dell’articolazione del ginocchio. Ogni ginocchio ha due menischi, uno laterale e uno mediale.
I menischi svolgono le seguenti funzioni:
- ammortizzano e ripartiscono uniformemente i carichi ad essi applicati;
- aiutano la cartilagine ad assorbire gli urti;
- collaborano con i tendini proteggendo l’articolazione dai danni da iperestensione ed iperflessione;
- stabilizzano l’intera articolazione.
Meniscosi: fattori di rischio e sintomi
La meniscosi colpisce soprattutto le persone:
- over 50, quando insorge l’invecchiamento e la naturale usura dell’articolazione;
- in sovrappeso, quale aumenta lo stress meccanico sul ginocchio;
- affette da deformità articolari, come il ginocchio valgo o varo.
Tra i sintomi – soliti svilupparsi gradualmente – si annoverano:
- dolore localizzato al ginocchio;
- gonfiore del ginocchio;
- limitazione della funzionalità del ginocchio, sia in flessione che in estensione;
- sensazione di instabilità del ginocchio;
- debolezza muscolare.
Meniscosi: diagnosi
Per diagnosticare la degenerazione del menisco, in genere, si procede con:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- test clinici specifici, di mobilità e palpazione;
- risonanza magnetica per confermare le ipotesi e valutarne la gravità.
Meniscosi: trattamenti
Di norma, l’approccio terapeutico alla meniscosi è di tipo conservativo e prevede:
- riposo funzionale;
- ghiaccio, ogni 3-4 ore per 20 minuti, per alleviare gonfiore e infiammazione;
- contenimento con fasce o bende elastiche, per conferire una maggiore sensazione di stabilità;
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) al bisogno, previo controllo medico;
- fisioterapia, quale comprende dapprima tecarterapia e laserterapia per ridurre dolore e infiammazione, poi – trascorsa la fase acuta – anche un programma di esercizi di rinforzo muscolare per recuperare il tono e ridare sostegno e stabilità all’articolazione.
L’intervento chirurgico è quasi sempre escluso, salvo nel caso di blocchi o severe limitazioni funzionali.