Protrusione cervicale: cause, sintomi e cure
In Italia, sono 6 persone su 10 a soffrire di cervicalgia. Non di rado, all’origine del dolore vi è una protrusione cervicale, un tipo di discopatia che è possibile tenere sotto controllo grazie alla fisioterapia.
Cosa sono le protrusioni discali?
La protrusione discale è caratterizzata dalla deformazione della parte esterna di un disco intervertebrale – l’anulus o anello fibroso –, quale risulta compresso e fuori asse (sporgente) rispetto a quelli immediatamente sopra e sotto.
La protrusione discale cervicale
Le protrusioni discali possono avere sede lungo qualsiasi tratto della colonna vertebrale. Quando a essere coinvolte sono le sette vertebre del tratto cervicale, si parla specificatamente di protrusione discale cervicale. Più comune, in questa regione, è la protrusione discale C5 C6.
Qual è la differenza tra protrusione discale ed ernia del disco?
Per ernia del disco si intende la rottura della parte esterna del disco (anulus) e la conseguente fuoriuscita della parte interna (nucleo polposo). L’ernia discale può quindi essere considerata la conseguenza di una protrusione discale trascurata.
Quali sono le cause della protrusione cervicale?
I dischi intervertebrali di un adulto sono costituiti per il 90% da acqua. Con l’avanzare dell’età, invece, i dischi tendono fisiologicamente a disidratarsi, divenendo più fragili, meno elastici, e quindi più soggetti a deformazioni e rotture.
I fattori di rischio
L’invecchiamento resta la causa principale della protrusione discale. Ciononostante, esistono altri fattori predisponenti, quali:
- disordini posturali;
- sedentarietà;
- obesità;
- eccessiva attività fisica;
- traumi a carico del rachide cervicale.
Quali sono i sintomi della protrusione cervicale?
La protrusione discale può essere asintomatica. Quando, al contrario, è sintomatica, generalmente, si manifesta con:
- dolore al collo (cervicalgia);
- dolore e/o senso di indolenzimento alle spalle;
- dolore e/o senso di indolenzimento agli arti superiori;
- intorpidimento e formicolio agli arti superiori;
- intorpidimento al volto.
Come si diagnostica una protrusione cervicale?
Per una diagnosi corretta risultano essenziali, oltre all’anamnesi:
- l’esame obiettivo;
- la radiografia della colonna cervicale e/o la risonanza magnetica.
Come si cura la protrusione cervicale?
Di norma, la protrusione viene trattata solo in presenza di una sintomatologia. L’approccio è di tipo conservativo e prevede:
- tecarterapia e laserterapia, efficaci nella fase acuta dell’infiammazione per ridurre il dolore;
- mobilizzazione vertebrale, utile per restituire simmetria alla struttura ossea, sciogliere le tensioni muscolari e favorire la mobilità del rachide cervicale;
- rieducazione posturale, essenziale per migliorare rigidità, accorciamenti e debolezza, muscolare, condizioni che hanno effetti diretti sulla postura.
Cosa non fare con una protrusione cervicale?
Per prevenire o non esacerbare una protrusione cervicale si consiglia di:
- non fare movimenti bruschi con il collo e la testa;
- non irrigidire i muscoli del collo e delle spalle;
- non mantenere la stessa posizione troppo a lungo (per esempio davanti al computer, seduti a una scrivania);
- non essere sedentari;
- non dormire in posizione prona (pancia in giù), la quale crea un carico eccessivo sui dischi cervicali.