Spalla del nuotatore: ecco cos’è e come trattarla
È definita, in gergo, spalla del nuotatore una patologia di tipo infiammatorio a carico dei tendini della cuffia dei rotatori (complesso di muscoli della spalla) o della borsa sinoviale situata tra la cuffia e l’acromion (la porzione di scapola che interagisce con la clavicola per formare l’articolazione acromioclavicolare).
È chiamata, più propriamente, sindrome da impingement o sindrome da conflitto subacromiale ed è una delle più frequenti cause di dolore alla spalla.
Spalla del nuotatore: cause e fattori di rischio
La spalla del nuotatore è, generalmente, la conseguenza di un sovraccarico funzionale, è cioè una condizione prodotta dallo sforzo fisico eccessivo dovuto a movimenti frequenti e perduranti, qual è, appunto, il gesto di portare ripetutamente il braccio al di sopra della testa, tipico degli stili libero e a farfalla del nuoto: la cosiddetta bracciata.
Si consideri che un nuotatore non professionista, per compiere 20 vasche (l’equivalente di 500 metri a nuoto), esegue mediamente 240 bracciate, ossia 240 rotazioni complete della spalla.
Benché, ad ogni modo, sia più comune tra i nuotatori, da qui il nome, tale disturbo coinvolge – per le stesse ragioni – anche altre categorie sportive: tennis, sollevamento pesi, lancio del disco e baseball.
Possono predisporre alla comparsa del disturbo i seguenti fattori:
- utilizzo, nel nuoto, di palette che incrementano lo sforzo articolare;
- lassità muscolare dovuta a periodi di astensione dall’attività;
- errori tecnici o posturali nell’esecuzione del movimento;
- mancato controllo della respirazione;
- conformazione anatomica personale.
Spalla del nuotatore: sintomi
I segni tipici della spalla del nuotatore sono:
- dolore alla spalla, talvolta irradiato sino al bicipite;
- gonfiore;
- difficoltà a sollevare il braccio oltre una certa angolazione;
- riduzione della forza.
Spalla del nuotatore: trattamenti
Il disturbo viene in genere trattato con una terapia conservativa, ovvero con:
- riposo, non necessariamente mediante l’immobilizzazione del braccio (ammenoché non sia esplicitamente prescritto dallo specialista), è sufficiente evitare movimenti ampi;
- applicazione di ghiaccio, per 10 minuti, più volte al giorno;
- eventuale assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, sotto attento controllo medico;
- fisioterapia, comprendente – nella prima fase, per il loro effetto antalgico e antinfiammatorio, laserterapia – tecarterapia e onde d’urto, – nella seconda fase, per il recupero del range di movimento (ROM) – mobilizzazioni articolari e, infine, – nella terza fase, per il ripristino di tono e trofismo muscolare – un piano di esercizi con resistenze elastiche a carico progressivo.
Nel caso in cui siano stati altresì danneggiati i tendini della cuffia dei rotatori, vanno valutate terapie di tipo chirurgico in artroscopia per la riparazione.
Spalla del nuotatore: prevenzione
Ecco alcuni suggerimenti utili a prevenire la comparsa della sindrome da impingement:
- eseguire degli esercizi di prevenzione specifici a secco, a corpo libero, con fascia elastica o un pesetto;
- fare stretching;
- controllare la respirazione;
- curare la tecnica;
- evitare l’overtraining, cioè l’allenamento inappropriatamente intenso, oltre la propria preparazione fisica;
- non sottovalutare l’eventuale comparsa del dolore.