Tensione cervicale: qual è il legame con ansia e stress?
Sono ansia e stress a provocare la tensione cervicale o viceversa? Qual è la causa e quale l’effetto? Il più delle volte, le due condizioni si riconcorrono e sovrappongono – in una sorta di circolo vizioso – tanto da rendere difficile risalire all’origine, al responsabile. Ciò perché i sintomi, in parte, coincidono, o finiscono per influenzarsi a vicenda. La fisioterapia, in ogni caso, offre valide soluzioni.
Come riconoscere la tensione cervicale?
Per tensione o dolore cervicale, in termini medici cervicalgia, si intende quella forma di infiammazione localizzata a livello delle strutture muscolari e ossee del collo, ossia all’altezza del rachide cervicale (le prime sette vertebre ossee della colonna vertebrale).
Cervicalgia: i sintomi
La cervicalgia si manifesta con:
- tensione e rigidità dei muscoli del collo;
- limitazione nei movimenti del capo (flessione e torsione);
- cefalea di tipo tensivo oppure emicrania;
- dolore irradiato lungo spalle e braccia;
- formicolii o sensazioni di intorpidimento nelle zone dolenti.
Talvolta sopraggiungono anche:
- vertigini o sensazione di sbandamento;
- nausea;
- disturbi della vista (offuscamento);
- disturbi dell’udito, come fruscii o ronzii (acufene cervicale).
Sintomi cervicale e ansia
L’origine e le conseguenze del rapporto di interdipendenza tra ansia e cervicalgia restano ancora incerte. Si teorizza che uno dei nessi probabili sia da ricercare nella vicinanza tra le prime vertebre cervicali e le strutture nervose. Il che spiegherebbe come uno stato di infiammazione della zona cervicale possa finire per sollecitare il sistema nervoso. Ma è vero anche il contrario: l’ansia come manifestazione fisiologica di tensione psichica ha ripercussioni fisiche. Ripercussioni che coincidono quasi perfettamente con i sintomi (sopra elencati) della cervicalgia.
Ebbene, è evidente, che nei due disturbi possano essere identificati tanto la causa quanto l’effetto, in un intreccio indissolubile in cui risulta difficile definire chi sia l’uno e chi l’altro.
Cervicale da stress: i fattori predisponenti
Se è vero, com’è vero, che ansia e stress provocano cervicalgia, è altrettanto vero che vi è una maggiore probabilità ch’essa si manifesti se a questi stati emotivi si aggiungono:
- sedentarietà, una muscolatura scarsamente forte e tonica, infatti, non sostiene adeguatamente la colonna vertebrale e quindi anche il tratto delle vertebre cervicali inducendo rigidità e dolore;
- ripetute e durature posture scorrette, come nel caso di chi lavora con il busto piegato in avanti o di chi passa molte ore davanti al computer o in auto, o di chi – ancora – assume abitualmente posizioni anomale durante il sonno;
- disturbi mandibolari, ovvero nei casi di malocclusione, disallineamento e infiammazione delle articolazioni che congiungono le ossa temporali del cranio alla mandibola, come la mandibola storta e la mandibola che scricchiola.
Come alleviare la tensione cervicale?
Di norma, la tensione cervicale da stress non necessità di cure d’emergenza. Tuttavia, quando la sintomatologia persiste per più giorni senza dare segni di miglioramento, si rende necessario un consulto specialistico al quale segue un piano di fisioterapia riabilitativa. Le tecniche fisioterapiche solitamente adottate per il trattamento della cervicale infiammata, sono:
- tecarterapia;
- stretching;
- ginnastica respiratoria;
- rieducazione posturale.
I benefici della tecarterapia
Grazie all’impiego di calore endogeno, questo tipo di terapia, nota anche come diatermia, è in grado di:
- ridurre l’infiammazione e il conseguente dolore;
- aumentare l’ossigenazione e la perfusione sanguigna di muscoli e articolazioni del collo;
- migliorare la mobilità di testa, collo e spalle.
I benefici dello stretching
Gli esercizi di stretching risultano essere particolarmente utili contro il dolore cervicale, perché:
- allentano le tensioni al collo e le contratture muscolari;
- distendono e allungano i muscoli retratti;
- aumentano la flessibilità dei tendini coinvolti nei movimenti del collo;
- migliorano la mobilità articolare del rachide cervicale.
I benefici della ginnastica respiratoria
Il diaframma è uno dei primi muscoli a risentire degli stati di agitazione e nervosismo. E il diaframma contratto è tra le cause della cervicalgia. Si comprende, dunque, come un programma che miri ad allenare la respirazione diaframmatica o addominale sia di fondamentale importanza. Questa disciplina è infatti in grado di attivare il sistema nervoso parasimpatico, che regola il corpo al riposo e al recupero delle energie. Dunque:
- scioglie e rilassa i muscoli;
- dona la calma.
I benefici della rieducazione posturale
Conosciuta anche come ginnastica posturale, comprende un piano di esercizi atti a:
- allentare le tensioni cervicali;
- migliorare elasticità, tonicità e resistenza muscolare;
- allenare la respirazione diaframmatica;
- aumentare la mobilità articolare;
- educare alla gestione dello stress;
- educare alla presa di coscienza di posture e coordinazione generale;
- educare alla correzione dei disordini posturali quotidiani.